Grotte di Frasassi, dal cielo agli abissi delle Marche

Dal cielo agli abissi

02/02/2023

Colline, mare, montagne. Il tutto raggiungibile in pochi chilometri, meno di un’ora e trenta di auto e, nelle Marche, si ha la possibilità di arrivare un po’ dappertutto, di godere di diversi scenari e vivere avventure anche adrenaliniche. 

Il percorso per raggiungere le Lame Rosse è una bella idea per chi è sempre alla ricerca di stupore e luoghi particolari. Il territorio dei Monti Sibillini è affascinante e da visitare in ogni suo angolo. Dal Lago di Fiastra– siamo in provincia di Macerata, nell’entroterra – un bacino d’acqua artificiale circondato dalla natura incontaminata, in circa un’ora e trenta di cammino, percorribile facilmente anche dai bambini senza bisogno di particolare allenamento, si arriva ad un canyon di guglie plasmate dal vento e dal tempo. Uno spettacolo che appare davanti dopo un percorso che si snoda per la maggior parte nel bosco. L’itinerario è lungo sette chilometri circa, andata e ritorno e il dislivello è di 200 metri, la strada che si percorre è sterrata e poi si addentra in una bellissima lecceta che d’estate aiuta a ripararsi dal sole. Sul tragitto non ci sono sorgenti d’acqua quindi è molto importante portarla con sé ed essere attrezzati. 

Percorrendo circa 80 chilometri verso nord si supera la provincia di Macerata e si arriva in quella di Ancona. Qui tra le zone da vedere c’è sicuramente il Comune di Genga. In questa parte delle Marche c’è molto da vedere, partendo da questo piccolo castello di origine medievale dove spicca l’abbazia romanica di San Vittore delle Chiuse. E’ il monastero benedettino più rilevante del territorio ed è rimasto intatto nel suo antico splendore. Lì vicino – si raggiunge solo a piedi – è imperdibile una visita al tempio del Valadier. Costruito nel ventre della roccia è una meraviglia architettonica di grande bellezza. 

A poca distanza da lì la natura dà il meglio di sé in un viaggio sotterraneo. Le grotte di Frasassi, conosciute in tutto il mondo si trovano nel Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi e danno la possibilità a chi le visita di immergersi in un paradiso di sculture naturali, stalattiti e stalagmiti formatesi grazie alle stratificazioni calcaree nel corso di moltissimi anni. Tutto frutto dell’opera dell’acqua e della roccia che si è depositata nel tempo e ha creato uno spettacolo. Un percorso che per i più avventurosi può essere anche speleologico seguendo guide esperte che portano i turisti a vedere e toccare con mano la magia della natura ancora più in profondità. 

Un territorio questo pieno di bellezza e di leggende, come quella che riguarda la piccola frazione di Pierosara. Il nome è curioso perché nasce dalla fusione di Piero e Sara. La storia narra, infatti, che il feudatario del Castello di Rotorscio si invaghì di una bella fanciulla della vicina Rocca Petrosa. Lei però era innamorata e promessa sposa di un altro castellano che si chiamava anche lui Piero. Il primo pretendente pur di averla decise di rapirla, ma gli abitanti del castello, appena lui tentò l’impresa chiusero le porte d’accesso e iniziarono la battaglia. Durante la rissa il conte uccise Sara e sopraggiunto Piero morì anche lui nel combattimento, proprio vicino alla sua amata. A ricordo di questa triste contesa il Castello Petroso, da quel giorno, prese il nome di Pierosara! 

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